Dahua continua le sue attività in Russia. Ciò è dimostrato dagli uffici di rappresentanza ufficiali funzionanti, dall'assenza di dichiarazioni sulla cessazione delle attività nella Federazione Russa e dall'ampio mercato dei distributori che forniscono i loro prodotti.
I marchi occidentali Axis, Hanwha, Panasonic, Motorola, IBM, Milestone hanno lasciato il mercato russo, che ha alimentato solo l'attività dei loro concorrenti cinesi.
Il business Dahua, rappresentato da Dahua Technologies Rus LLC, è fiorente nella Federazione Russa.
Nel marzo-aprile 2022, l'azienda ha importato più di 3 tonnellate di apparecchiature dalla Cina, principalmente videocamere.
.L'importo delle tasse pagate al bilancio della Federazione Russa per il precedente periodo di riferimento ammontava a 87 milioni di rubli (circa $ 690.000).
Secondo la risorsa ImportGenius, Dahau nel 2022, dopo l'inizio della guerra, ha fornito merci che potevano essere utilizzate per scopi militari.
Inoltre, le termocamere, i droni e gli accessori Dahua sono disponibili gratuitamente nella Federazione Russa. Se i droni possono essere utilizzati per scopi militari con l'aiuto della raffinatezza, le termocamere vengono utilizzate senza di essa.
Nel settembre 2016, è stato effettuato un grave attacco DDoS contro la risorsa del giornalista americano Brian Krebs utilizzando una botnet (un gruppo di dispositivi, come le telecamere, che vengono violati o preconfigurati per eseguire azioni indesiderate su Internet). Secondo l'ISP, le telecamere e i videoregistratori Dahua erano i dispositivi più frequentemente infetti nella botnet.
Nel marzo 2017 è stata scoperta una backdoor in molte telecamere e DVR Dahua (un difetto dell'algoritmo che è intenzionalmente integrato dallo sviluppatore e consente l'accesso non autorizzato ai dati o il controllo remoto del sistema operativo e del computer nel suo insieme).
Funzionari statunitensi hanno accusato Dahua di aver partecipato alla repressione in atto nella regione occidentale dello Xinjiang, dove sono detenuti nei campi circa un milione di musulmani uiguri.
A questo proposito, un numero crescente di paesi vieta l'uso dell'attrezzatura di questa azienda nelle strutture governative, temendo possibili spionaggio e aderendo a standard morali.
Nel 2019, Donald Trump ha firmato il National Defense Authority Act, che contiene una clausola che vieta l'acquisto di sistemi di videosorveglianza Hikvision e Dahua da parte delle agenzie governative statunitensi.
Nel 2022, il Regno Unito limita l'uso delle telecamere cinesi negli edifici governativi per motivi di sicurezza.
Nel 2023, il Dipartimento della Difesa australiano rimuoverà dai propri locali tutta la tecnologia di sorveglianza prodotta dalle cinesi Hangzhou Hikvision Digital Technology Co. e Zhejiang Dahua Technology Co.
1,5 millones de redes (hasta 24 cámaras cada una), es decir, más de 36 millones de cámaras están ubicadas fuera de China. Esto significa que pueden utilizarse como videovigilancia en todo el mundo.
Dahua está conectado directamente con las autoridades chinas, quienes, a su vez, apoyan abiertamente la posición de Rusia y Putin personalmente en la guerra contra Ucrania.
Teniendo en cuenta los hechos anteriores, no es difícil imaginar exactamente qué cooperación con esta empresa podría ser interesante para Rusia y qué papel juegan en la inteligencia rusa en la guerra en Ucrania.
El Servicio de Inteligencia Exterior de Ucrania cree que el problema principal con Hikvision y Dahua es que las fuerzas armadas rusas conocen y explotan las vulnerabilidades de sus equipos.
IPVM è la principale autorità mondiale nella tecnologia di sicurezza fisica che copre videosorveglianza, controllo degli accessi, rilevamento di armi e altro ancora; fornendo rapporti, ricerche e risultati di test senza pari.
Tutti i materiali sono pubblicati con l'autorizzazione del titolare del copyright.
Un sistema di oligarchi e forze dell'ordine copre la tirannia e l'un l'altro.
La cooperazione con la Russia implica la cooperazione con il regime di Putin e il mantenimento della sua fattibilità.
Putin finanzia il suo esercito con le tasse pagate dalle imprese non solo per impadronirsi di territori.
La Russia si è dimostrata pronta a minacciare il mondo intero con fame di cibo, armi nucleari e disastri naturali.
Aiuta a portare un messaggio ai partner, ai clienti e ai dipendenti di Hikvision: smetti di collaborare con la Russia.
Uno dei più grandi distributori al mondo smetterà di vendere prodotti Dahua e Hikvision in Nord America, una decisione che l’azienda ha confermato a IPVM e che intensifica le sfide affrontate dai produttori della Repubblica Popolare Cinese.
In questo post, basato sul feedback aziendale di Wesco, sulle interviste alle filiali Anixter e sulle comunicazioni di Hikvision, esamineremo l’impatto di questa decisione su Wesco/Anixter, il suo principale rivale ADI, e il futuro di Dahua e Hikvision in Nord America.
Ciò avviene poco più di una settimana dopo che Tesco, il più grande distributore del Regno Unito, ha deciso di smettere di usare Dahua e Hikvision, unendosi a una lunga lista di entità che hanno bandito le due aziende.
Tre anni fa, Wesco ha acquisito Anixter, trasformandola in un distributore di prodotti di sicurezza ancora più grande, che combina le unità di sicurezza più piccole di Wesco/CSC con quelle, di maggiori dimensioni, di Anixter, creando così un competitor più forte per ADI.
Lo stock di Wesco è triplicato grazie all’acquisto di Anixter e l’azienda sta crescendo nonostante la generale flessione del mercato.
Wesco ha confermato a IPVM che:
“Wesco non sta più ordinando i nuovi prodotti Dahua e Hikvision per il suo inventario in Nord America e continuerà a rispettare tutte le normative e leggi applicabili statunitensi, internazionali e locali.
Wesco ha rifiutato di spiegare il motivo della sua decisione, oltre ad alludere a leggi e normative, rispondendo a IPVM che:
“Non rendiamo pubblici con questo livello di dettaglio i nostri piani aziendali e commerciali”.
La scorsa settimana, IPVM ha ricevuto questa notizia da numerose fonti vicine all’azienda.
Dahua e Hikvision sono oggetto da tempo di varie restrizioni legali, perciò non è chiaro quale di esse, eventualmente, possa aver portato Wesco a prendere questa decisione. Più di recente, il nuovo divieto di FCC relativo alle autorizzazioni è ufficialmente diventato legge. Tuttavia, ciò non impedirà a Wesco di vendere i modelli già esistenti (almeno per il momento), e la FCC ha aperto i commenti sulla revoca delle autorizzazioni). Inoltre, Wesco non ha spiegato perché sta prendendo queste misure in Canada il quale, ovviamente, non è soggetto alla legge federale statunitense. Persino negli Stati Uniti, Wesco potrebbe sostenere, come fa implicitamente ADI, che non sia generalmente illegale vendere questi prodotti.
L’anno scorso, Ingram Micro, PSA e ScanSource hanno abbandonato Hikvision USA; esiste quindi un precedente, ma le nostre stime indicano che Wesco sia un distributore di prodotti Hikvision più grande dei precedenti tre messi assieme.
Le dichiarazioni di Wesco implicano che questi cambiamenti avverranno solo in Nord America, con Wesco che risponde alle domande di IPVM relative all’America Latina e all’Europa con un’affermazione di carattere generale:
Monitoriamo le normative ovunque svolgiamo le nostre attività, e continueremo a conservare la nostra conformità alle leggi.
L’America Latina rappresenta ancora un mercato di notevole importanza per i prodotti Dahua e Hikvision, perciò dobbiamo aspettarci che Wesco continuerà sostanzialmente a vendere questi prodotti, in base a quanto dichiarato dall’azienda.
Hikvision Canada ha confermato questa notizia in una e-mail ai suoi partner, sottolineando che Wesco “non ordinerà né distribuirà più il nuovo inventario Hikvision”:
Nelle interviste di IPVM a cinque filiali Anixter, la maggior parte di esse è risultata vendere i prodotti Hikvision. Quasi tutte hanno rifiutato di commentare la decisione, e una ha affermato di non essere più nella posizione di vendere questi prodotti:
Anixter Elmsford | Filiale Sicurezza: “Stiamo ancora vendendo i prodotti Dahua/Hikvision”.
Anixter Cranberry Township | Filiale Sicurezza: “Abbiamo ancora molti prodotti in magazzino”.
Anixter Hackensack | Filiale Sicurezza: “In magazzino, abbiamo diversi modelli Dahua e Hikvision”. (L’azienda non ha commentato la possibilità che uno dei messaggi provenisse dalla sede centrale di Wesco)
Anixter Inc. Richmond: “Nessuno in questa azienda e in questo Paese può vendere questi prodotti. Si tratta di un rischio relativo alla sicurezza”.
Anixter Inc. Dulles: “In questa filiale non abbiamo telecamere Hikvision/Dahua in magazzino, ma possiamo spedirle dall’Illinois”.
Un aspetto pratico per Wesco/Anixter sarà quello dello smaltimento dei milioni di dollari di inventario in loro possesso. Come ha sottolineato lo stesso distributore, non stanno “più ordinando prodotti Dahua e Hikvision”, ma stanno ancora vendendo quelli che hanno in magazzino.
Alcune fonti voci hanno affermato che Wesco/Anixter ha provato a fare in modo che la stampa (in particolare IPVM) si occupasse della faccenda quanto più tardi possibile, cosa che avrebbe senz’altro aiutato le aziende a vendere i prodotti che hanno ancora in inventario.
Wesco USA dispone di più di 3000 modelli Hikvision:
E oltre 900 modelli Dahua:
ADI è il distributore che, secondo le nostre stime, vende più prodotti Dahua e Hikvision in Nord America, e non ha mostrato alcun segnale di voler rallentare. Per esempio, vedi L’ufficiale navale che diventò presidente di ADI - Il partner USA numero 1 per Dahua e Hikvision.
Un possibile risultato è che questa situazione rappresenti un gran vantaggio per ADI, dal momento che i clienti Dahua e Hikvision potrebbero cominciare ad acquistare questi prodotti da ADI, considerando che tutti gli altri distributori sono sensibilmente più piccoli. Di conseguenza, ADI potrebbe trarre vantaggio da questa mossa del suo più grande rivale.
D’altra parte, ora potrebbe essere più facile per ADI abbandonare Dahua e Hikvision, non avendo più la preoccupazione di restare indietro rispetto a Wesco se avesse preso per prima questa decisione.
ADI non ha risposto alla nostra richiesta di commentare la faccenda.
Dahua e Hikvision hanno sostenuto per anni che divieti e ostacoli di questo tipo rappresentavano degli errori che sarebbero stati successivamente corretti. Se da una parte in futuro ciò potrebbe succedere, Wesco è così grande che sia dal punto di vista pratico (è la fonte da cui molti rivenditori prendono i loro prodotti) che da quello della comunicazione questi sviluppi mettono ulteriore pressione sulle aziende della Repubblica Popolare Cinese.
Non sappiamo perché Wesco abbia preso questa decisione proprio adesso.
In genere, tuttavia, i rischi sono (1) che la FCC prosegua con le sue azioni e prodotti esistenti vedano la propria autorizzazione revocata. Dal momento che la FCC statunitense ha definito queste aziende una “minaccia” alla “sicurezza nazionale” più di due anni fa, questa eventualità è concreta. In secondo luogo, gli Stati Uniti potrebbero mettere in pratica sanzioni ancora peggiori (le cosiddette sanzioni "Magnistky") che renderebbero illegale fare affari con aziende come Hikvision. In questa eventualità, qualsiasi rivenditore che dispone di questi prodotti non sarebbe in grado di venderli.
Quello che succederà ora tra il governo degli Stati Uniti e queste due aziende è altamente incerto (ad esempio, entrambe le aziende hanno fatto causa al governo statunitense), ma la mossa di Wesco mostra quanto la questione sia seria anche per i rivenditori con poca conoscenza o interesse nei confronti degli affari del governo.
Tesco, il più grande rivenditore del Regno Unito, ha pubblicamente messo al bando le telecamere Dahua e Hikvision per ragioni legate ai diritti umani, e sta lavorando per sostituire queste due aziende.
Si tratta di una decisione di enorme importanza per il Regno Unito, che manda un chiaro messaggio alle altre aziende - hanno detto i rivenditori a IPVM - e i gruppi che si occupano di diritti umani che hanno sostenuto l’iniziativa sono intenzionati a fare pressione anche su altri.
Tutto questo va ad aggiungersi alle difficoltà di Dahua e Hikvision, dopo che il governo del Regno Unito ha proibito le loro telecamere in luoghi sensibili nel novembre del 2022, unendosi a una crescente lista di organizzazioni che hanno messo al bando Dahua e Hikvision.
In questo post, IPVM esamina questa notizia e il suo impatto.
Tesco è il più grande rivenditore del Regno Unito e dispone di 3.822 supermercati in tutto il Paese. In totale, Tesco dà lavoro a oltre 345.000 persone e ha registrato ricavi per 67 miliardi di dollari nel 2022, rendendolo uno dei 20 rivenditori più grandi su scala mondiale. L’attività principale di Tesco si svolge nel Regno Unito e in Irlanda, ma l’azienda ha anche una certa presenza in Europa Centrale (Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria).
Il 16 marzo, l’amministratore delegato di Tesco UK e Irlanda, Jason Tarry, ha inviato una lettera affermando che “attualmente stiamo effettuando la transizione verso nuovi fornitori” dopo essere venuti a conoscenza di “accuse” che legherebbero Hikvision e Dahua a “abusi dei diritti umani”:
L’amministratore delegato di Tesco Global è Kevin Murphy e questa lettera è stata firmata solo dall’amministratore delegato della sussidiaria britannica di Tesco, perciò non è chiaro se il divieto si applica anche agli altri negozi di Tesco in Irlanda ed Europa Centrale. IPVM ha contattato Tesco per una conferma.
Un partner di Hikvision che ha chiesto di restare anonimo ha detto a IPVM che questa notizia ha una portata “gigantesca” e che Tesco sta “inviando un fortissimo messaggio” agli altri:
“È una notizia sensazionale, dato che Tesco è la catena di supermercati leader nel Regno Unito. Si tratta di un fortissimo messaggio rivolto ad altre aziende e rivenditori. Hik presenta dei rischi significativi, specie per i suoi legami con il governo, e Dahua si trova nella stessa situazione. Non penso che ciò sia corretto nei confronti di tutte le aziende cinesi, dato che non sono tutte uguali!”
IPVM ha contattato i più importanti distributori britannici di Hikvision e Dahua, ovvero Dynamic CCTV, Oprema, DVS, Fortus, Norbain e COP UK, nonché tre fornitori più piccoli, tra cui CU CCTV ma nessuno di essi ha risposto al momento della stampa.
Di recente, i partner nel Regno Unito di Hikvision UK si sono lamentati dell’impatto del NDAA nel Regno Unito, sottolineando a ragione che si tratta di una legge statunitense, pur riconoscendo lo svilupparsi di un diffuso rifiuto nel Regno Unito nei confronti dell’uso di prodotti Dahua e Hikvision. La decisione di Tesco rende queste critiche relative all’abuso di diritti umani molto più rilevanti localmente per i rivenditori britannici di Dahua e Hikvision.
La risposta di Tesco rappresenta una replica a quattro gruppi di difesa dei diritti umani - Free Tibet, Big Brother Watch, Stop Uyghur Genocide e Hong Kong Watch - i quali hanno inviato una lettera a Tesco UK datata 22 febbraio 2023.
La lettera cita ampiamente i resoconti di IPVM sui contratti da $ 1,2 miliardi nello Xinjiang con la polizia di Hikvision e Dahua, il loro uso di allarmi contro gli uiguri e l’uso di telecamere Hikvision all’interno delle celle di un campo di concentramento. La lettera cita anche il coinvolgimento generale delle due ditte nella fornitura di attrezzature al governo cinese per fini di sorveglianza di massa.
Citando la politica sui diritti umani di Tesco, i gruppi hanno chiesto a Tesco di "rimuovere tutte le telecamere di sorveglianza realizzate da aziende di proprietà del governo cinese e di smettere di finanziare tecnologie connesse a gravi violazioni dei diritti umani in Cina”:
Silkie Carlo, direttore di Big Brother Watch, ha elogiato la risposta di Tesco, definendola una “GRANDISSIMA vittoria”.
La decisione di Tesco esercita pressione su altre grandi aziende private affinché abbandonino questi fornitori. Silkie Carlo, direttore di Big Brother Watch, ha scritto su Twitter che la decisione di Tesco rappresenta “un grande effetto domino” e che “abbiamo già trovato altri rivenditori":
Tutto ciò ha un notevole impatto sul Regno Unito, dal momento che Hikvision e Dahua dipendono enormemente dalle vendite nel settore privato, specialmente considerando che il governo e la polizia del Regno Unito hanno imposto dei notevoli divieti relativi al loro uso delle attrezzature di queste ditte.
Tesco è di gran lunga l’azienda più grande ad abbandonare pubblicamente Hikvision e Dahua a causa di abusi dei diritti umani. L'esempio precedente più notevole è quello di Avarn, un security provider scandinavo con introiti per circa 1 miliardo di dollari (rispetto a Tesco, che ha ricavi per oltre 67 miliardi di dollari). Anche altre aziende hanno messo al bando queste ditte, ovviamente, ma non l’hanno fatto pubblicamente o per ragioni legate ad abusi dei diritti umani.
Correlato, vedi Dove Dahua e Hikvision sono bandite.
Dahua ha detto a IPVM di essere “delusa” dal divieto di Tesco e ha affermato che “né in passato né in futuro” ha fornito o fornirà tecnologia “progettata per prendere di mira un gruppo razziale o etnico specifico”:
“Siamo delusi da questa decisione. Dahua Technology è una società privata quotata in borsa. Non siamo né posseduti né controllati da alcun governo. Rifiutiamo categoricamente queste false accuse che collegano l’azienda a controversie etiche o legate ai diritti umani. Dahua non ha mai - e non lo farà mai - fornito o venduto tecnologie, prodotti o servizi progettati per prendere di mira un gruppo razziale o etnico specifico. In qualità di fornitore di servizi, non conserviamo, gestiamo o abbiamo accesso ai dati dell’utente finale. Aderiamo agli standard condivisi in materia di pratiche di sicurezza del nostro settore e rispettiamo tutte le leggi applicabili, le normative e le regole etiche commerciali in ogni mercato in cui operiamo."
Va sottolineato che l’affermazione di Dahua di non prendere di mira gruppi etnici specifici è contraddetta direttamente da prove oggettive, compresi gli stessi documenti dell’azienda:
https://www.youtube.com/watch?v=WNE7PGVB9qg&embeds_euri=https%3A%2F%2Fipvm.com%2F&feature=emb_logoLa messa al bando di Dahua e Hikvision si sta diffondendo in tutto il mondo, con nuovi divieti che vengono regolarmente aggiunti, rendendo difficile verificare dove e quando questi vengono applicati.
Questa directory elenca tutti i Paesi, regioni, istituzioni e altre entità che hanno messo pubblicamente al bando in qualche modo i prodotti Dahua e/o Hikvision.
Questa lista non è esauriente, perché un numero indeterminato di altre entità governative e aziendali hanno preso queste decisioni in maniera informale o segreta, in modo da evitare controversie o per altre ragioni di sicurezza.
I divieti del governo federale nei confronti di Hikvision e Dahua, in varie forme, sono stati resi pubblici in quattro Paesi (USA, Regno Unito, Australia e Taiwan). Nell’Unione Europea, il divieto più notevole è quello attuato dal Parlamento Europeo, che ha portato alla rimozione dei prodotti Hikvision a causa dei suoi abusi dei diritti umani.
Anche varie autorità subnazionali hanno emanato dei divieti: Cinque stati americani, oltre a Scozia e Galles nel Regno Unito, insieme alla Marina Indiana, a un ministro neozelandese e al dipartimento di salute pubblica australiano, e altri. Varie aziende e istituzioni, in particolare la SIA negli Stati Uniti, hanno anch’esse escluso Hikvision e Dahua.
Nel complesso, questo elenco mostra che Hikvision e Dahua sono sempre più illegali da installare nei Paesi occidentali sviluppati. Tuttavia, non esistono divieti noti al pubblico in grandi parti del mondo, come in America Latina, Africa, Medio Oriente e Sudest Asiatico. A causa di questa polarizzazione, le suddette regioni sono diventate le più grandi fonti di introiti per Hikvision e Dahua.
Ai sensi della Sezione 889 dell’NDAA del 2019, il governo federale statunitense proibisce a “qualsiasi agenzia esecutiva” di provare a “procurarsi o ottenere” prodotti Hikvision e Dahua e i relativi OEM per ragioni di sicurezza nazionale. Ciò significa l’interno governo federale statunitense: l’esercito, il dipartimento di stato (ovvero le ambasciate statunitensi), il dipartimento dell’agricoltura, ecc.
Nessuna parte del governo federale può comprare le attrezzature coperte dal divieto, né può ottenere prodotti che utilizzano le attrezzature vietate “come componente sostanziale o essenziale”, incluse le telecamere con i chip Huawei HiSilicon.
Il governo federale degli Stati Uniti, inoltre, vieta di fare affari anche con qualsiasi appaltatore che “usa” attrezzature Hikvision e Dahua, decisione che si applica "a prescindere dal fatto che il loro utilizzo" sia connesso a un contratto federale.
Infine, il governo federale statunitense proibisce di spendere dollari federali per attrezzature Hikvision e Dahua, a prescindere da quale sia l’entità specifica. Per esempio, una scuola privata non potrebbe spendere i fondi federali ricevuti per comprare NVR prodotti da Hikvision o Dahua.
Per maggiori informazioni, leggi i dettagli in Guida al divieto NDAA sulla video sorveglianza / Blacklist e in Whitelist della video sorveglianza conforme all’NDAA.
Nel novembre del 2022, la FCC ha proibito le autorizzazioni per le nuove attrezzature Dahua e Hikvision e sta valutando se revocare anche le autorizzazioni già esistenti. Ciò avviene dopo che le aziende sono state definite dalla FCC "una minaccia alla sicurezza nazionale" nel 2021.
La FCC ha stabilito un percorso per Hikvision e Dahua per proporre un piano che, se approvato dalla FCC, permetterebbe a queste aziende di ottenere nuove autorizzazioni, a patto che assicurino che i loro prodotti non vengano immessi sul mercato o venduti per “scopi proibiti” relativi alla sicurezza pubblica, alle infrastrutture critiche, alla sicurezza nazionale o al governo.
Seguendo le orme del divieto federale NDAA, diverse autorità di stati e città americane hanno messo al bando l’acquisto e l’uso di prodotti Hikvision e Dahua per questioni di sicurezza nazionale.
Nel gennaio del 2023, diversi stati hanno approvato i divieti relativi all’uso di prodotti Hikvision e Dahua: Nevada, South Dakota e Winsconsin. Queste disposizioni si applicano ad agenzie di stato, dipendenti e appaltatori.
Sempre a gennaio 2023, il New Jersey ha messo al bando Hikvision e Dahua, decisione che si applica a "dipartimenti, commissioni, consigli, enti o altri uffici del ramo esecutivo dello Stato del New Jersey”.
Nel marzo del 2023, il Nebraska ha annunciato che “sta facendo divieto allo stato del Nebraska e ai suoi appaltatori di utilizzare” prodotti Hikvision e Dahua.
Nel 2022, il governo dello stato del New Hampshire ha vietato l’uso e l’acquisto di prodotti Hikvision e Dahua; in Louisiana, invece, è stato emanato il codice sugli approvvigionamenti.
Per quanto riguarda le città, nel 2018, la città di Suffolk, in Virginia, ha vietato i prodotti Hikvision e Dahua.
Nel 2023, la Security Industry Association (SIA) ha vietato a Dahua e Hikvision di esporre a ISC West. Nel giugno del 2021, SIA ha espulso Dahua a causa delle sue violazioni del codice etico. Un mese dopo, Hikvision ha lasciato la SIA, messa di fronte alla sua espulsione causata dalle violazioni del codice etico.
A livello nazionale, il governo del Regno Unito ha dichiarato nel novembre del 2022 che “smetterà di impiegare in luoghi sensibili attrezzature prodotte da aziende soggette alla National Intelligence Law della Repubblica Popolare Cinese”.
La Scozia, che fa parte del Regno Unito ma ha un governo separato, ha deciso di sostituire Hikvision per gli usi governativi, come parte di un programma per migliorare la sicurezza, ha confermato un portavoce a IPVM nel novembre del 2022:
“Il governo scozzese sta attualmente sostituendo e migliorando i dispositivi di sicurezza in tutto il suo territorio, come parte di un programma di miglioramento pluriennale.
Stiamo sostituendo tutti i kit e le attrezzature CCTV esistenti della Hikvision e che includono altri prodotti di questa azienda con un nuovo sistema integrato, per migliorare e preparare alle sfide del domani la sicurezza di tutto il territorio del governo scozzese. [enfasi aggiunta]”
Infine, il governo del Galles (sempre parte del Regno Unito, ma con un’amministrazione separata), insieme a due forze di polizia gallesi, sta cambiando o congelando l’utilizzo dei sistemi di sorveglianza Hikvision, secondo quanto riportato dalla BBC.
Diverse amministrazioni di città e paesi del Regno Unito hanno messo al bando o rimosso i prodotti Hikvision e/o Dahua:
Nel 2022 Edimburgo, la capitale della Scozia, ha rimosso le sue telecamere Hikvision come parte di un vasto programma di upgrade da 3 milioni di dollari.
Nel 2023, alcune autorità locali della contea del Kent hanno deciso di rimuovere Hikvision per timore che i dati sensibili “fossero inviati al Partito Comunista Cinese attraverso le telecamere Hikvision”. Queste autorità locali sono il Tonbridge and Malling Borough Council e il Sevenoaks District Council.
I suddetti divieti sono legati a ragioni di sicurezza nazionale. Altre autorità hanno anche fatto riferimento a ragioni etiche e legate ai diritti umani.
Nel 2021, il Tunbridge Wells Borough Council, sempre nel Kent, ha emesso un bando per un piccolo progetto di video sorveglianza specificando di "aver deciso di non utilizzare Hikvision, Dahua, Uniview o Kedacom" per via delle loro "implicazioni etiche".
Sempre nel 2021, il distretto londinese di Tower Hamlets "ha preso la decisione consapevole" di non acquistare "Hikvision e altre CCTV cinesi" per questioni legate ai diritti umani, secondo Big Brother Watch:
Tower Hamlets ha la più alta proporzione di musulmani nel Regno Unito, al ~38%, ed è stata spesso attiva sulla questione uigura.
Nel 2021, IPVM e Free Tibet hanno rivelato che il Ministero della difesa del Regno Unito ha, in maniera discreta, emanato delle linee guida per “non usare/installare attrezzature Hikvision”.
Il Ministero della Difesa ha rifiutato di rilasciare a IPVM commenti specifici su queste linee guida; tuttavia, ha dichiarato che “sono in atto una serie di misure per assicurare l’integrità delle nostre disposizioni di sicurezza”, riferendosi a questioni di sicurezza nazionale.
Il Dipartimento della Salute e dell'Assistenza Sociale del Regno Unito ha vietato gli acquisti di nuove telecamere Hikvision nel 2022, secondo il Telegraph, con IPVM che conferma che il dipartimento ha richiesto una consulenza legale anche per la rimozione delle telecamere già esistenti.
Nel 2021, Taiwan ha vietato l’uso di prodotti tecnologici prodotti nella Repubblica Popolare Cinese in tutto il governo, inclusi Dahua e Hikvision, ordinando che tutti i dispositivi venissero rimossi entro la fine dell’anno: https://www.youtube.com/watch?v=EA3FATU5Ql4
Questo vasto divieto include hardware, software e servizi della Repubblica Popolare Cinese, “al fine di evitare il furto di informazioni governative e di intelligence” ed evitare “di mettere a rischio la sicurezza informatica nazionale”.
Da allora, questi divieti sono stati a volte violati, ad esempio Prodotti Hikvision rietichettati segretamente violano le leggi di Taiwan.
Nel febbraio del 2023, il governo federale dell’Australia ha cominciato a rimuovere le telecamere Hikvision e Dahua da tutte le sue agenzie per timore di mettere a repentaglio la propria sicurezza nazionale, come ha riportato The Australian. Ne è seguito un audit guidato dal Senatore James Paterson, che ha rilevato oltre 900 telecamere Hikvision e Dahua tra le varie agenzie federali:
Un divieto formale relativo a queste telecamere è anche all'esame del procuratore generale australiano, Mark-Dreyfus. I ministri australiani della difesa e degli esteri sono stati i primi a investigare la questione e a sostituire i dispositivi.
Nel 2018, l’esercito australiano ha rimosso le telecamere Hikvision da una base aerea, in seguito a un’indagine condotta dal media australiano ABC. Il ministro della difesa ha confermato che rimuoverà e sostituirà tutte le altre telecamere Hikvision.
Il quotidiano australiano The Age ha riportato nel febbraio del 2023 che la polizia dello stato australiano di Victoria “sostituirà tutte le telecamere fabbricate in Cina” entro la fine del 2024.
Nel febbraio del 2023, The Age ha riportato che la città australiana di Geelong sostituirà “un certo numero di telecamere CCTV della Hikvision o di altre ditte cinesi” utilizzate dalle autorità.
Nel 2020, il Dipartimento della Sanità dello stato dell’Australia Meridionale ha rimosso le sue telecamere Hikvision per via di “questioni di sicurezza”.
Nel 2023, l’emittente di stato australiana ABC ha detto a NCA Newswire di stare “attualmente lavorando per rimuovere le telecamere” dopo che telecamere Hikvision e Dahua sono state identificate presso la sua sede centrale di Sydney.
Nel 2021, secondo il giornale indiano The Week, la Marina Indiana “ha chiesto a tutte le sue basi e unità” di rimuovere le telecamere prodotte nella Repubblica Popolare Cinese, “specialmente” le telecamere Hikvision. Una nota interna ottenuta dal The Week afferma: “un sistema CCTV compromesso può anche mettere a repentaglio la sicurezza di un edificio militare”.
Nel 2021, Il Parlamento dell’Unione Europea ha votato 627 a 37 per rimuovere le telecamere Hikvision, adducendo come motivazione gli abusi dei diritti umani: https://twitter.com/larawoltersEU/status/1387387803135315969.
Di contro, La Commissione Europea (il ramo esecutivo dell’Unione Europea, simile alla Casa Bianca statunitense) ha deciso di continuare a usare le sue telecamere Hikvision.
Nel 2022, La Regione della Capitale Danese (Regione Hovedstaden), una delle cinque regioni della Danimarca (equivalenti agli stati in America) e quella che include Copenhagen, ha definito la Hikvision "una minaccia critica per la sicurezza" proibendone l’uso, secondo un briefing desecretato:
Questa decisione è stata presa dopo che l’agenzia di intelligence danese ha messo in guardia dall’uso di telecamere cinesi già all’inizio del 2022, sottolineando le vulnerabilità di Hikvision e le leggi sui dati della Repubblica Popolare Cinese che impongono alle imprese della RPC di cooperare con l'intelligence nazionale.
Nel 2022, il Ministero degli Affari, dell’Innovazione e dell’Occupazione (MBIE) della Nuova Zelanda ha detto ai media di prendere i diritti umani “molto sul serio” e che quindi “escluderà” Hikvision dai suoi fornitori.
Va sottolineato che il governo federale della Nuova Zelanda ha affermato nel febbraio del 2023 che non ‘sta prendendo alcuna iniziativa’ nei confronti di Hikvision e Dahua, nonostante la decisione dell’Australia di proibire queste ditte.
Molte aziende e altre istituzioni hanno annunciato pubblicamente che non useranno prodotti Hikvision e/o Dahua:
Avarn, il secondo security provider della Scandinavia per ricavi, ha abbandonato pubblicamente Hikvision nel 2021 per i suoi problemi con i diritti umani.
L’integratore scozzese CSS ha abbandonato pubblicamente Hikvision nel 2022 per il suo "comportamento aberrante non solo nei confronti dei gruppi minoritari ma anche dei suoi stessi indigeni".
Il Consiglio sull’etica del governo norvegese ha annunciato nel 2020 che gli abusi sui diritti umani di Hikvision sono "costanti” e di non aver alcun rapporto con l’azienda.
Nelly's ha abbandonato Hikvision (2021) mentre Bosch (2020) e Honeywell (2022) hanno abbandonato Dahua.
Western Digital e Seagate hanno smesso di vendere a Dahua a causa delle sanzioni del 2022 sui semiconduttori, insieme ad Ambarella.
Republic Services, un’azienda inclusa nel Fortune 500, ha messo al bando Dahua e Hikvision già nel 2017 per motivi legati alla sicurezza informatica.
Genetec ha espulso Hikvision nel 2016 e ha smesso di sostenere Dahua e Hikvision nel 2020 per questioni legate alla sicurezza nazionale e informatica.
Milestone continua a supportare i plugin/dispositivi di Hikvision e Dahua ma ha interrotto le partnership con le aziende nel 2022; Milestone ha terminato lo Status di Elite Partner di Hikvision nel 2019.
Tesco, il più grande rivenditore del Regno Unito, ha messo pubblicamente al bando Dahua e Hikvision per questioni legate ai diritti umani, e sta lavorando per sostituire le due aziende, come affermato nel marzo del 2023.
La startup britannica Facewatch ha detto di aver abbandonato Hikvision "per nuove installazioni" nel marzo del 2023.
Ovviamente, molte altre aziende ed entità hanno smesso di utilizzare queste aziende, ma non hanno confermato pubblicamente questa scelta.
IPVM non è riuscita a trovare prove pubbliche di entità che hanno invertito il loro divieto, con la notevole eccezione di ONVIF, che ha riattivato Hikvision e Dahua nell’ottobre del 2022 quando i termini delle sanzioni statunitensi sono stati modificati.
Il governo federale australiano sta rimuovendo tutte le telecamere Hikvision e Dahua dalle sue agenzie e sta prendendo in considerazione un divieto formale simile all’NDAA degli Stati Uniti.
In questo report, IPVM analizza quali dirigenti Hikvision sta mandando in Australia per rispondere all’iniziativa del governo, ed esamina una lettera ottenuta da IPVM che è stata inviata dall’azienda ai suoi utenti finali a proposito di questa potenziale iniziativa.
Secondo il quotidiano The Australian, il governo federale sta "silenziosamente rimuovendo" tutte le telecamere identificate dal Senatore James Paterson in un audit che ha rivelato l’uso di oltre 900 telecamere Hikvision e Dahua da parte di vari dipartimenti:
“”Il governo federale sta silenziosamente rimuovendo ciascuno dei quasi 1000 dispositivi Hikvision e Dahua installati negli edifici governativi di tutto il Paese, da quando sono stati rivelati i rapporti tra le due aziende e il Partito Comunista Cinese.
Mentre i dipartimenti della difesa, della finanze e degli affari esteri hanno annunciato pubblicamente di star rimuovendo le telecamere, insieme alla National Disability Insurance Agency e all’Austrial War Memorial, ogni dipartimento ha deciso di sottoporre ad audit e rimuovere le loro CCTV e altri dispositivi di registrazione forniti dalle due aziende. [enfasi aggiunta]”
La decisione di rimuovere le telecamere in tutte le agenzie federali in Australia è inedita, dal momento che i precedenti tentativi in questo senso erano stati più frammentari. In seguito all’audit del Senatore Paterson, il Ministero degli esteri e il Ministero della difesa hanno annunciato separatamente che avrebbero rimosso le loro telecamere Hikvision/Dahua e, nel 2018, l’esercito australiano ha rimosso Hikvision da alcune sue basi.
Fonti australiane del mondo della sicurezza hanno detto a IPVM che il divieto danneggerebbe l'immagine di Hikvision e Dahua, ma per ora farebbe ben poco per intaccare la popolarità delle telecamere nel segmento delle PMI più attente ai costi.
Il procuratore generale australiano Mark-Dreyfus sta considerando un divieto formale delle telecamere, come riportato dal The Australian.
“La decisione segue una raccomandazione formale fornita dal procuratore generale Mark Dreyfus sulla possibile necessità di un divieto formale”
Il governo, attualmente guidato dal primo ministro Anthony Albanese, ritiene “probabile” l’adozione della raccomandazione del procuratore generale nel caso questi dovesse proporre un divieto, come riportato dalla rivista di business Innovation Australia.
In una lettera ottenuta in esclusiva da IPVM, il direttore operativo di Hikvision Oceania Evan Liu ha detto ai partner che Hikvision “non è una minaccia per la sicurezza nazionale in Australia” e che i suoi prodotti “non inviano dati in Cina”.
Questa dichiarazione fa eco alle argomentazione di Hikvision in fatto di sicurezza informatica, come ad esempio il documento di 64 pagine inviato all’FCC in cui afferma che l'air-gapping nega le preoccupazioni FCC, nonostante i chiari problemi identificati da IPVM.
Hikvision ha anche detto ai suoi partner in Australia di "rispettare i diritti umani" e ha portato come esempio l’assunzione di Pierre-Richard Prosper, l’ex ambasciatore del Dipartimento di Stato americano per i crimini di guerra, il quale ha affermato che Hikvision non ha “consapevolmente" commesso abusi dei diritti umani nello Xinjiang.
In risposta a questa iniziativa, Hikvision sta cercando di rassicurare i suoi partner australiani sul fatto che l'azienda non “rappresenta una minaccia” interpellando il direttore della sicurezza informatica Chuck Davis e l’ambasciatore Pierre Richard-Prosper, l’ex ambasciatore del Dipartimento di Stato americano per i crimini di guerra, che ha affermato che Hikvision non ha “consapevolmente” commesso abusi dei diritti umani.
Hikvision ha anche annunciato una conferenza dedicata all’ESG (Ambiente, Società, Governance) per il 15 marzo, finalizzata a “fornire informazioni più dettagliate sul panorama legale in cui opera Hikvision e le responsabilità globali che Hikvision si impegna a rispettare”:
La conferenza prevede interventi di Chuck Davis, VP di Global Information Security di Hikvision, su “sicurezza informatica e divulgazione della vulnerabilità” e dell’ambasciatore Pierre-Richard Prosper sul tema della “conformità ai diritti umani”.
Gli integratori australiani e gli addetti alla sicurezza concordano sul fatto che il divieto danneggi la reputazione di Hikvision e Dahua, ma che non avrà nel breve termine conseguenze sulle loro vendite orientate alle PMI.
Ad esempio, l’integratore australiano Cambpell Chang, che lavora per Kappalyn Security nei pressi di Sydney, ha detto che Hikvision e Dahua continueranno ad “avere una significativa presenza nel segmento PMI” nonostante il divieto federale o addirittura a livello di governo statale:
“Penso che a un certo punto verranno [vietati] anche nelle sedi governative, ma conservando ancora una presenza significativa nel segmento PMI. Queste aziende hanno ancora un significativo vantaggio in termini di prezzi. Per esempio, il prezzo alla vendita di una torretta 2366G2 di Hikvision è di 284 dollari australiani ($195 USD). L’Hanwha 8011R equivalente costa 324 dollari australiani ($223 USD). [enfasi aggiunta]”
Daniel Lewkowitz, amministratore delegato di Calamity Monitoring a Sydney, ha confermato:
“La maggior parte dei dipartimenti governativi stanno già utilizzando, ad esempio, Axis, Bosch ecc. Solo alcuni uffici minori non hanno prestato attenzione alla faccenda e hanno scelto Hikua. Non avrà alcun impatto sulle installazioni nel settore privato, nelle case, negli esercizi commerciali ecc. [enfasi aggiunta]”
Un altro integratore, che ha chiesto di restare anonimo, si è detto concorde, ma ha affermato che la sua ditta effettuerà la “transizione”, dal momento che evitare i prodotti Hikvision e Dahua è diventata una decisione più “mainstream”.
“Tutto ciò che [questo divieto] ha fatto è rendere più popolare, più mainstream [evitare Hikvision e Dahua]. Sin dalla presidenza Trump, il settore non ha utilizzato Hikvision e Dahua in nessuna applicazione governativa e progetti di alto livello. Tuttavia, non si è mai arrivati a rimuovere le telecamere. Si tratta della prima volta. I settori del mercato più attenti ai prezzi saranno comunque ancora interessati. Ci sono ancora moltissimi integratori più piccoli che vendono a prezzi bassi e non capiscono cosa stanno facendo. Ma stiamo vivendo una transizione. [enfasi aggiunta]”
Va notato come, considerando un lasso di tempo più lungo (5-10 anni), potrebbe ancora verificarsi un forte declino sul mercato per Hikvision e Dahua, anche per le PMI. Ci sono voluti anni perché le aziende perdessero quote di mercato significative negli Stati Uniti dopo il divieto NDAA determinato nel 2018.
Un divieto australiano formale avrà anche un impatto sul resto della regione Oceania; i media neozelandesi stanno chiedendo ai propri ufficiali di governo se hanno intenzione di rimuovere Hikvision e Dahua come sta facendo l’Australia (il governo neozelandese non lo sta ‘ancora’ facendo).
La richiesta di commenti da parte di IPVM non ha ancora ricevuto risposta da Hikvision e Dahua. Nel caso dovessero farlo, vi aggiorneremo.
Dahua e Hikvision non esporranno a ISC West 2023, che si terrà tra due mesi, né ad alcun altro evento sponsorizzato dalla SIA, come ha affermato la stessa SIA a IPVM.
Si tratta di un duro colpo per le due mega aziende della RPC, che si trovano a dover affrontare sanzioni, il divieto NDAA e l’ordine della FCC, tra le varie iniziative intraprese dal governo statunitense.
In questo report, IPVM esamina la posizione della SIA, mettendola a paragone con quella della ASIS, che ha accolto Hikvision alla propria esposizione, e come ciò potrà influire sul futuro di Dahua e Hikvision.
La SIA ha spiegato a IPVM che:
"Più di due anni fa, la SIA ha adottato un Codice Etico per i nostri membri. Qualsiasi azienda che espone agli eventi organizzati dalla SIA deve condividere lo stesso impegno nei confronti di queste norme di base per un comportamento etico, e dovrebbe superare questi principi nella pratica. Gli espositori agli eventi della SIA sono membri dell’associazione che hanno indicato il loro rispetto per il Codice. Dahua e Hikvision non sono membri della SIA né espongono ai suoi eventi”.
Nel 2020, la SIA ha adottato un codice etico.
Nel giugno del 2021, SIA ha espulso Dahua a causa delle sue violazioni del codice etico. Un mese dopo, Hikvision ha lasciato la SIA, messa di fronte alla sua espulsione causata dalle violazioni del codice etico.
Entrambe le aziende hanno affrontato accuse ben documentate di abusi dei diritti umani, incluso da parte del governo statunitense. Inoltre, vedi Hikvision, Xinjiang, uiguri e abusi dei diritti umani - White Paper e Le analisi razziali di Dahua e i diritti umani + video di spiegazione.
Cinque mesi fa, Hikvision ha esposto presso la manifestazione GSX della ASIS con uno stand di notevoli dimensioni. La ASIS, che è apparentemente focalizzata sui professionisti della sicurezza, ha rifiutato di commentare il motivo per cui ha permesso a Hikvision di partecipare.
Gli eventi di maggiori dimensioni sponsorizzati dalla SIA sono ISC West (il prossimo si svolgerà a marzo a Las Vegas) e ISC East (che si svolgerà a novembre a Manhattan). ISC West è il più grande evento dedicato alla sicurezza fisica in Nord America, con circa il doppio delle partecipazioni di ASIS e il triplo di ISC East. Gli eventi ISC sono prodotti da RX con SIA che funge da “sponsor principale".
Dahua e Hikvision non hanno esposto a nessuno dei due eventi ISC da prima della pandemia, nel 2019.
Date le dimensioni di ISC West, si tratta del più importante evento in presenza per coloro che vogliono vendere in Nord America, e ha anche un certo impatto sugli acquirenti fuori dal Nord America che vengono in visita a Las Vegas.
Avere uno stand a ISC West sarebbe stato abbastanza utile per Dahua e Hikvision, in modo da segnalare agli acquirenti che le azioni del governo statunitense possono essere ignorate, così come le accuse di abusi dei diritti umani.
Anche se è difficile stimare un valore esatto, certamente alcuni rivenditori esistenti, vedendo Dahua e Hikvision a ISC West, si sarebbero sentiti rassicurati. Allo stesso modo, non essere presenti a ISC West potrebbe motivare quei rivenditori a cercare dei concorrenti di Dahua e Hikvision (ad esempio cercando tra aziende coreane come Hanwha, oppure taiwanesi come Vivotek, o rivali domestici nella RPC come Uniview, il quale ha uno stand a ISC West 2023, vedi Le migliori alternative a Dahua e Hikvision).
Gli addetti alle vendite di Dahua e Hikvision potrebbero comunque partecipare come visitatori alla fiera, provando a parlare con clienti e partner o tenendo degli eventi paralleli. Spesso tutto ciò viene fatto dalle aziende più piccole, ma ha un impatto decisamente minore rispetto a trovarsi nel pieno della fiera, quando le masse di partecipanti possono facilmente fermarsi e conoscere i rappresentanti di un’azienda.
Dahua ha inizialmente risposto a IPVM, quando abbiamo chiesto in via generale il motivo della sua assenza:
“”Decidiamo dove esporre i nostri prodotti in vari luoghi in base a considerazioni aziendali interne, ed è corretto affermare che non parteciperemo a ISC West quest’anno”.
Tuttavia, Dahua non ha più risposto quando abbiamo choesto della dichiarazione della SIA e le abbiamo chiesto di commentare.
Hikvision non ha risposto alle nostre richieste di commenti.
Se da una parte ISC West da solo non sarà la ragione della fine o del successo di Dahua o Hikvision, ciò si aggiunge alle crescenti barriere affrontate dalle aziende in Nord America, con nessun segno di un loro annullamento, senza che prima vi siano importanti cambiamenti in quelle aziende e nelle relazioni internazionali con il Partito Comunista Cinese.
La capitale scozzese, Edimburgo, sta rimuovendo le sue telecamere Hikvision come parte di un upgrade del valore di 3 milioni di dollari, come ha confermato il governo a IPVM, spiegando il perché.
Questa decisione nasce dopo che Hikvision ha confermato il suo calo di vendite sia in Nord America che in Europa.
In questo report, IPVM esamina questo affare, con una spiegazione da Edimburgo, perché Hikvision ha perso e l’impatto più generale di questa faccenda.
Edimburgo sta attualmente sostituendo il suo sistema di telecamere perché molte di esse “non vengono più fabbricate o non possono più essere sottoposte a manutenzione” e le nuove telecamere “miglioreranno il nostro monitoraggio proattivo e la nostra risposta agli eventi della città”:
Il progetto ha un valore di 3 milioni di dollari (2,65 milioni di sterline inglesi) ed è stato vinto da un integratore del Regno Unito, North SV:
Si prevede che il progetto sarà completato entro febbraio 2023.
Il Consiglio Cittadino di Edimburgo ha detto a IPVM che questo upgrade porterà alla rimozione delle telecamere Hikvision “dal momento che non sono compatibili con il nostro software di gestione dei video, che rappresenta il punto centrale del nostro sistema”.
“La rete di telecamere pubbliche, una volta completamente rinnovata, non utilizzerà attrezzature Hikvision, dal momento che non sono compatibili con il nostro software di gestione dei video, che rappresenta il punto centrale del nostro sistema”. [enfasi aggiunta]”
Inoltre, Edimburgo sostituirà tutte le telecamere analogiche, incluse quelle di Hikvision, nei suoi “corporate estate”, ovvero nelle aree di proprietà della Città.
“Qualsiasi telecamera acquistata per sostituire attrezzature analoghe nel corporate estate sarà sostituita in conformità con il Data Protection Action 2018, con i principi del Centro Nazionale per la Sicurezza Informatica, gli standard ONVIF e, infine, dovrà anche essere compatibile con il moderno software in cui sarà integrata. [enfasi aggiunta]”
IPVM ha chiesto, nello specifico, quali VMS sono in uso da parte del Consiglio, ma non abbiamo ottenuto risposta. AGGIORNAMENTO 12/12: North, l’integratore responsabile del progetto di Edimburgo, ha pubblicato una foto del nuovo sistema su LinkedIn, confermando che il nuovo VMS è Genetic.
Durante una riunione del Consiglio Cittadino del 27 ottobre, il consigliere Lewis Younie ha chiesto al Consiglio se sta rimuovendo le telecamere Hikvision “che sono collegate ad abusi dei diritti umani nella Repubblica Popolare Cinese”.
Il Consiglio ha confermato che Hikvision è stata rimossa come parte dell’upgrade, ma non ne ha specificato il motivo:
Younie fa parte dei Liberali Democratici Scozzesi, il primo partito politico europeo a invocare un divieto per Hikvision legato ad abusi dei diritti umani, con il suo leader Alex Cole-Hamilton che ha invitato a rimuovere Hikvision "dall’interno territorio del Governo scozzese” nel luglio del 2022.
IPVM non è stato in grado di confermare nello specifico quali VMS sono stati usati per il progetto e ha inviato una Richiesta di Libertà d’Informazione per ottenere tutti i dettagli dell’offerta vincitrice.
Genetic ha rifiutato di commentare se le proprie VMS fossero effettivamente in uso per il progetto di Endimburgo:
“Genetic non discute i dettagli delle sue installazioni per gli utenti finali”-
Genetic ha affermato che, come politica generale, le telecamere Hikvision e Dahua sono “automaticamente bloccate” dalla propria piattaforma con alcune eccezioni per “utenti finali specifici, nell’attesa che essi compiano la transizione”:
“Quando rileviamo una telecamere Hikvision o Dahua, il suo collegamento alla nostra piattaforma viene automaticamente bloccato. In alcun casi, prendiamo degli accordi con specifici utenti finali in modo che possano abbandonare gradualmente i dispositivi Hikvision/Dahua entro un certo periodo di tempo, durante il quale questi dispositivi legacy continueranno a funzionare sulla nostra piattaforma (senza supporto tecnico durante il periodo di transizione). Non abbiamo più costi di licenza aggiuntivi, dal momento che non supportiamo o accettiamo più questi dispositivi sulla nostra piattaforma”.
North, l’integratore responsabile del progetto di Edimburgo, ha pubblicato una foto del nuovo sistema su LinkedIn, confermando che il nuovo VMS è Genetic:
Ecco il post a cui il VP di Genetec Marketing Andrew Elvish: ha messo il suo ‘like’.
Nel 2020, Hikvision è stata bloccata dalla conformità di ONVIF per via delle sanzioni statunitensi relative ai diritti umani, anche se il suo accesso a ONVIF è stato riattivato appena il mese scorso (ottobre 2022).
Quando le specifiche del progetto di Edimburgo sono state annunciate nel 2021, Hikvision era ancora bloccata da ONVIF e il progetto di Edimburgo afferma chiaramente che il produttore di telecamere “deve avere attualmente accesso ai più recenti strumenti di test ONVIF”.
Le specifiche stabiliscono inoltre che il produttore di VMS deve “avere accesso ai più recenti strumenti di test ONVIF" e "non deve essere nella ‘lista delle entità’ della ONVIF'" (in cui Hikvision era presente in qual momento):
Nonostante la compatibilità del VMS fosse la questione principale secondo il Consiglio di Edimburgo, tali requisiti di fatto escludevano Hikvision. Va notato che, l’anno scorso, le restrizioni della ONVIF hanno causato la perdita da parte di Hikvision di un enorme progetto per il governo italiano dal valore di 73 milioni di dollari.
Che si tratti di ragioni tecniche o legate ai diritti umani, Hikvision sta vivendo molte difficoltà in Europa.
Il Parlamento Europeo ha rimosso le sue telecamere per la febbre Hikvision per "aver contribuito a gravi violazioni dei diritti umani"
Nel Regno Unito, il nuovo ministro della Sicurezza sta invocando la messa al bando di Hikvision, invitando il Regno Unito a “smettere di comprare qualsiasi tecnologia che facilita la repressione nello Xinjiang".
Una delle più grandi imprese scandinave nel campo della sicurezza, Avarn, ha abbandonato Hikvision per il “rischio che Hikvision contribuisca a violazioni dei diritti umani”.
La regione della capitale danese ha messo al bando gli acquisti Hikvision ritenendoli una “minaccia critica per la sicurezza [informatica]”
In Italia, la TV di stato ha sottoposto a indagini Hikvision due volte
In Irlanda, un politico irlandese e vari gruppi di attivisti dei diritti umani stanno invocando la messa al bando di Hikvision.
Hikvision ha ammesso tutto questo, parlando di una “crescita negativa” in Europa e Nord America nella sua ultima earnings call ma anche di una forte crescita in America Latina, Asia e Africa, adducendo come ragione “incertezze di natura politica”.
La rimozione delle telecamere Hikvision avvenuta a Edimburgo è un ulteriore segnale del fatto che Hikvision dovrà probabilmente dirigere il suo focus sui Paesi in via di sviluppo, trovandosi di fronte a sfide di lungo termine sul mercato europeo. Hikvision non ha risposto alla nostra richiesta di commenti.
Quattro modelli di telecamere Dahua dispongono di strumenti di analisi video che possono rilevare la “razza”, il “colore della pelle” e gli attributi facciali legati a “Xinjiang/Tibet”, come IPVM ha verificato sul sito stesso di Dahua.
Dahua ha ammesso l’autenticità della scoperta ma ha sostenuto che si tratti di informazioni datate, e “ringrazia IPVM per aver indicato questo errore”, sostenendo che “non si trattava di tecnologia sviluppata per uso commerciale”, nonostante queste telecamere si trovassero nella pagina dei prodotti.
Questa è la terza volta che Dahua offre questi strumenti di analisi, a cui si aggiungono gli “avvisi uiguri” basati sui server dell’azienda e l’SDK che offre il tracciamento degli uiguri.
Il DH-IPC-HF8249F-FD elenca le sue "funzioni intelligenti" (智能功能) come "estrazione degli attributi facciali" (人脸属性提取); tra questi attributi facciali ci sono "razza" (人种) e "Xinjiang/Tibet (Richiesto supporto personalizzato)" 疆藏 (需定制支持):
“Supporta l’estrazione degli attributi facciali, supporta 7 attributi, 5 espressioni: genere, età, occhiali, espressioni (arrabbiato, calmo, felice, triste, sorpreso), maschere, razza, barba, Xinjiang/Tibet (Richiesto supporto personalizzato)”
支持目标过滤 支持人脸检测,人脸优选抓拍,人脸区域曝光,人脸区域增强 支持人脸属性提取,支持7种属性,5种表情: 性别,年龄,眼镜,表情(生气,平静,高兴,悲伤,吃惊),口罩,人种,胡子,疆藏(需定制支持)[enfasi aggiunta]
Il DH-IPC-MFW8449-ZHM-D47-LI-0832 offre l’"estrazione degli attributi facciali" inclusi Xinjiang/Tibet (Richiesto supporto personalizzato)" 疆藏 (需定制支持):
“Supporta l’estrazione degli attributi facciali, supporta 6 attributi, 8 espressioni: genere, età, occhiali, espressioni (arrabbiato, triste, disgustato, spaventato, sorpreso, calmo, felice, confuso), maschera, barba, XInjiang/Tibet (Richiesto supporto personalizzato)”
支持人脸属性提取,支持6种属性,8种表情:性别,年龄,眼镜,表情(愤怒,悲伤,厌恶,害怕,惊讶,平静,高兴,困惑),口罩,胡子,疆藏(需定制支持) [enfasi aggiunta]
Il DH-CP835-AU1F-LZF2070 offre l’analisi "facciale" (人脸) per la "razza" (人种):
Faccia (eccetto per la faccia in macchina): età, genere, espressione (arrabbiato, disgustato, spaventato, felice, triste, sorpreso, calmo, confuso); occhiali, maschera, barba, razza
4、人脸(车内人脸除外): 年龄、性别、表情(生气、厌恶、恐惧、高兴、悲伤、惊讶、平静、困惑)、眼镜、口罩、胡子、人种 [enfasi aggiunta]
Il DH-SDT-5A404-C2F può rilevare gli attributi facciali, incluso il "colore della pelle” (肤色):
Benefici funzionali [...] 2. L'acquisizione del volto e l'estrazione degli attributi supporta 7 attributi e 8 espressioni: genere, età, occhiali, espressioni (arrabbiato, disgustato, spaventato, felice, triste, sorpreso, calmo, confuso), maschera, colore della pelle, barba [enfasi aggiunta].
功能优势 [...] 2.人脸抓拍及属性提取支持7种属性,8种表情:性别,年龄,眼镜,表情(生气、厌恶、恐惧、高兴、悲伤、惊讶、平静、困惑),口罩,肤色,胡子
I caratteri cinesi utilizzati da Dahua si traducono direttamente in "razza" e "colore della pelle" in italiano; i concetti di "razza" (人种/Rén zhǒng) e di "colore della pelle" (肤色/fūsè lìrú) sono stati analizzati dal media di stato della RPC, Beijing Daily, nel 2013, il quale ha scritto che "Carl Linnaeus fu il primo a proporre le quattro divisioni del colore della pelle 人种 e della razza 肤色" nel 18° secolo.
Nel novembre del 2020, Dahua è diventata (inavvertitamente) virale su Twitter dopo che un suo ingegnere pubblicò linee di codice dell’SDK di Dahua che mostravano "EM_NATION_TYPE_UYGUR" accanto a "维族(新疆)" che significa "Uiguro (Xinjiang)". L’SDK di Dahua', all’epoca, faceva riferimento anche a tre ‘razze’ distinte dal colore della pelle: “nero”, “bianco”, “giallo”:
Nel febbraio del 2021, IPVM e The LA Times hanno portato alla luce dei documenti tecnici di Dahua relativi ai sistemi di video sorveglianza della polizia cinese, nei quali era inclusa la formula “avvisi uiguri in tempo reale/维族人员实时预警":
Il video di seguito spiega come funzionavano gli "avvisi uiguri": https://www.youtube.com/watch?v=kIES320bbSs
Sempre nel febbraio del 2021, IPVM ha rivelato che il client/software per l’utente finale di Dahua, SmartPSS, include “razza” come categoria di “riconoscimento facciale".
Infine, IPVM e Reuters hanno portato alla luce uno standard relativo alla video sorveglianza della polizia cinese, il GA/T 1756-2020, che è stato realizzato in collaborazione con Dahua e include il tracciamento basato sul “colore della pelle".
Lo standard specificava che gli “attributi facciali” dovrebbero supportare “l’analisi del colore della pelle”.
I colori della pelle, nello specifico, sono “bianco, nero, giallo, marrone, altro”:
Un altro standard provinciale scritto con la collaborazione di Dahua per la polizia della provincia di Henan, DB41/T 1514—2017, includeva anch’esso il tracciamento del “colore della pelle”.
Dahua ha vinto circa un miliardo di dollari in grossi progetti di polizia nello Xinjiang, incluse la realizzazione e le operazioni relative al sistema di sorveglianza nella stazione di polizia di Xinjiang.
Nell’ottobre del 2019, Dahua è stata sanzionata dal governo statunitense, che ha citato “violazioni e abusi dei diritti umani” nello Xinjiang, come mostrato di seguito:
Nonostante le forti prove mostrate in precedenza, Dahua ha offerto varie spiegazioni e ha spesso negato le sue analisi razziali:
Nel novembre del 2020, Dahua ha detto al The South China Morning Post di “non vendere prodotti che offrono una funzione di riconoscimento concentrata su fattori etnici”.
Nel febbraio del 2021, a seguito delle rivelazioni sui suoi "avvisi uiguri in tempo reale", Dahua ha corretto leggermente il tiro, cambiando la sua posizione, affermando di “non aver mai fornito prodotti o servizi per la rilevazione etnica nello Xinjiang, Repubblica Popolare Cinese” [enfasi aggiunta]
In un post dell’agosto 2021, Dahua ha cambiato di nuovo la sua posizione, sostenendo di "non aver mai sviluppato un prodotto o una soluzione progettata per identificare o prendere altrimenti di mira un qualsiasi gruppo etnico”.
Tuttavia, in una lettera alla FCC dell’agosto 2022, Dahua ha ammesso l’autenticità dei suoi documenti sugli “avvisi uiguri”, ma ha sostenuto che si trattasse di un “vecchio documento interno relativo ai requisiti di progettazione di un software” che “non è mai stato implementato da Zhejiang Dahua o immesso sul mercato”, nonostante la dettagliata documentazione prodotta.
Ora, Dahua ha ammesso l’autenticità delle pagine prodotto di quelle quattro telecamere, ma ha detto a IPVM di essere “profondamente scossa e preoccupata” da questo materiale presente sul suo stesso sito Web e di aver “avviato un’indagine”, affermando che “la personalizzazione dell’identificazione etnica” non è mai stata sviluppata “per usi commerciali”. Il commento integrale di Dahua rilasciato a IPVM è riportato di seguito:
Dahua è profondamente scossa e preoccupata dalle informazioni contenute negli screenshot condivisi con noi. Dopo aver ricevuto queste informazioni da IPVM, abbiamo intrapreso un’indagine sulla faccenda, e possiamo comunicare i seguenti risultati.
Le pagine Web condivise con noi sono state pubblicate prima del 2018. La nostra indagine ha anche scoperto che nessuna funzionalità di personalizzazione dell’identificazione etnica è stata mai sviluppata per usi commerciali. Come abbiamo chiarito in molte occasioni, non abbiamo - né lo faremo mai - sviluppato per uso commerciale alcuna soluzione che prenda di mira uno specifico gruppo etnico.
Nel rispetto delle politiche aziendali, conferiamo nuovamente il nostro impegno a non sviluppare mai soluzioni per identificare un singolo gruppo etnico, razziale o nazionale. Questo impegno si estende a tutti i mercati in cui operiamo, in qualsiasi parte del mondo.
Ringraziamo IPVM per aver segnalato questo errore, e continueremo a migliorare i nostri sforzi per mettere in pratica il nostro impegno a non sviluppare mai prodotti e soluzioni che possano identificare o discriminare qualsiasi singolo gruppo etnico, razziale o nazionale.
AGGIORNAMENTO - Dahua ha detto a IPVM di non “aver mai fornito a clienti di alcun tipo” analisi razziali, ignorando la domanda di IPVM, ovvero se avesse mai sviluppato od offerto una funzionalità di identificazione razziale/etnica per un suo qualsiasi cliente.
Non abbiamo mai fornito ad alcun cliente qualunque tipo di prodotto o soluzione che prenda di mira uno specifico gruppo etnico, razziale o nazionale o che offra altri tipi di identificazione.
IPVM ha quindi chiesto a Dahua se avesse mai sviluppato od offerto questa tecnologia: [10/22/2022] Dahua non ha risposto a questa domanda.
Due politici appartenenti al Partito Laburista del Regno Unito stanno invocando l'adozione di una strategia nazionale per vietare gli approvvigionamenti pubblici di dispositivi Hikvision e di altre ditte coinvolte negli abusi nello Xinjiang, con uno di questi che chiede al governo di “sradicare” il problema.
Questi commenti mostrano lo slancio verso un divieto nazionale degli approvvigionamenti nel Regno Unito promosso da alcuni membri del principale partito di opposizione.
Al momento, il Regno Unito non ha restrizioni unificate, ma solo dei divieti settoriali come quello del Ministero della difesa e del Dipartimento della sanità.
In questo report, IPVM esamina questi commenti e il loro potenziale impatto.
Il 26 settembre, il gruppo SME4Labour ha tenuto un evento a Liverpool dedicato alla "Protezione degli approvvigionamenti pubblici da aziende legate a genocidio e oppressione":
SME4Labour è un’organizzazione del Partito Laburista che si descrive come “un forum in cui le PMI possono collaborare con il Partito Laburista e continuare a informare le nostre politiche economiche”.
L’intero evento può essere visto su YouTube al link di seguito: https://www.youtube.com/watch?v=E_YJrAQdJHc&embeds_euri=https%3A%2F%2Fipvm.com%2F&feature=emb_imp_woyt
Durante la conferenza, il parlamentare Siobhan McDonaugh ha definito “imperdonabile” che i soldi dei contribuenti possano essere spesi per finanziare aziende coinvolte in fenomeni di repressione e in presenza di “prove di genocidio”; ha inoltre citato un report di Big Brother Watch in cui viene rivelato che il 31% della polizia del Regno Unito usa Hikvision:
È imperdonabile scoprire prove di genocidio e, al tempo stesso, assegnare contratti per servizi pubblici a ditte implicate in abusi dei diritti umani e tecnologie atte a favorire l’oppressione.
Prendiamo come esempio Hikvision, una delle principali aziende cinesi coinvolte nella costruzione dello stato di sorveglianza cinese e dei campi in cui sono reclusi oltre un milione di uiguri nello Xinjiang; eppure, ben il 31% delle forze di polizia del Regno Unito usano Hikvision [enfasi aggiunta]
Le "prove di genocidio" includono un verdetto di genocidio dello scorso anno emanato dal Tribunale Uiguro, tenutosi a Londra. Inoltre, il Museo dell’Olocausto degli Stati Uniti ha anch’esso, l’anno scorso, evidenziato un "serio rischio di genocidio".
Il parlamentare McDonaugh ha affermato che, se non viene fatto niente a riguardo, “la storia condannerà la nostra imperdonabile codardia”:
Se guardiamo dall’altra parte, la storia condannerà la nostra imperdonabile codardia e chiederà perché chi di dovere non ha agito. Perché questa volta, nessuno può dire che non lo sapevamo. [Enfasi aggiunta]
Infine, McDonaugh ha lamentato “una lampante mancanza di strategia”, mettendo a confronto il divieto di Hikvision da parte del Dipartimento della sanità e il fatto che la polizia del Regno Unito continua a usare Hikvision:
Sulla questione della Cina e nel Regno Unito c’è una lampante mancanza di strategia. Come può essere giusto che il Dipartimento della Salute [abbia preso] una posizione così forte [con il suo divieto], mentre il Ministero degli Interni sta ancora permettendo alla polizia di avere queste CCTV
McDonaugh chiede anche che il Regno Unito si doti di una propria versione della lista di entità sottoposte a sanzioni.
Allo stesso modo, il parlamentare Catherine West lamenta l’assenza “di una strategia ai livelli alti del governo per sradicare il problema”, facendo riferimento alle telecamere Hikvision:
Ci sono così tanti gruppi coinvolti nel settore pubblico che usano Hikvision: si tratta di un’applicazione tecnica che cattura i dati e che è stata usata in maniera costante nel Ministero degli Interni e nel governo locale. E non c’è alcuna strategia ai livelli alti del governo per sradicare il problema.
Il parlamentare West ha affermato che i divieti locali, come quelli nel distretto londinese di Tower Hamlets, mostrano che le restrizioni sono “perfettamente possibili” da implementare, ma “perché dovrebbe ridursi tutto a prendere piccole iniziative separate?”
Al momento, nel Regno Unito, quello che più si avvicina a delle potenziali restrizioni sono le modifiche alla legge nazionale sugli approvvigionamenti che consente l’esclusione dei fornitori in caso di “gravi abusi dei diritti umani”. Tuttavia, questo diritto è discrezionale, Hikvision/Dahua non sono nominati esplicitamente e le modifiche non sono definitive.
La parlamentare Catherine West ha affermato che “lavoreremo” per assicurarci che la versione finale della Legge sugli approvvigionamenti includa queste modifiche:
Posso garantirvi il nostro supporto, saremo presenti con un discorso che chieda al governo di assumersi le sue responsabilità, lavoreremo nelle lobby per assicurarci che alcuni esponenti del partito di governo [...] quelli del partito conservatore votino con noi su quello specifico emendamento. [enfasi aggiunta]
La parlamentare West ha anche aggiunto che “il governo può essere completamente innocente, ma ciò richiede che questo si impegni per sviluppare una vera e propria strategia”.
IPVM ha contattato il Partito Laburista per sapere se ha una posizione ufficiale sull’uso da parte del governo di dispositivi Hikvision, Dahua o altre attrezzature fabbricate da aziende implicate negli abusi dei diritti umani nello Xinjiang. Tuttavia, il Partito Laburista non ha risposto; se dovesse farlo, vi aggiorneremo.
Il Regno Unito deve ancora imporre delle restrizioni significative su Hikvision e su altre ditte di sorveglianza implicate nei fatti dello Xinjiang. Ma il fatto che i parlamentari laburisti stiano chiedendo queste restrizioni per Hikvision rappresenta un pericolo di lungo termine per l'azienda.
I laburisti, attualmente all’opposizione, hanno una possibilità migliore del solito di vincere le prossime elezioni generali del Regno Unito, secondo gli ultimi sondaggi (anche se la loro vittoria, naturalmente, non è garantita). Inoltre, mentre l’attuale governo britannico non sembra dare segni di voler imporre delle sanzioni, nuovi membri come il ministro della sicurezza Tom Tugendhat hanno esplicitamente chiesto la messa al bando di Hikvision/Dahua.
Una simile tendenza rappresenta un rischio di lungo termine per la presenza nel Regno Unito di Hikvision e Dahua, come ha notato il distributore britannico CCTV Direct, che ha invitato il mese scorso a passare a Uniview per “rendere il proprio business a prova di futuro”.
Hikvision non ha risposto alla nostra richiesta di commenti per questo articolo; se dovesse farlo, vi aggiorneremo.
Gli Stati Uniti hanno imposto a Dahua dei controlli sulle esportazioni, come parte di una vasta serie di restrizioni contro l’industria dei chip della RPC, finalizzata a contrastare i settori militari e della sorveglianza della Repubblica Popolare Cinese.
Le sanzioni arrivano appena due giorni dopo che il Dipartimento della Difesa statunitense ha aggiunto Dahua alla lista di Aziende Militari Cinesi, unendosi così a Hikvision. Tuttavia, Hikvision non è stata interessata dalle ultime sanzioni statunitensi sui chip, essendo così il primo caso in cui l’obiettivo delle sanzioni è solamente Dahua.
Ciò rischia di danneggiare lo sviluppo tecnologico di Dahua, confermando che l'azienda rimane saldamente nel mirino degli Stati Uniti. Dahua ha costantemente e strenuamente negato qualsiasi influenza del governo cinese. In questo post, IPVM esamina questa notizia e il suo impatto.
Il 7 ottobre, il l’Ufficio Industria e Sicurezza (BIS) del Dipartimento del Commercio ha annunciato importanti controlli sulle esportazioni contro i produttori di chip della RPC, “al fine di proteggere la sicurezza nazionale statunitense e i nostri interessi in fatto di politica estera”:
Ciò è stato fatto per limitare la capacità della RPC di comprare/produrre chip di calcolo avanzati, supercomputer e semiconduttori, dal momento che questi articoli vengono utilizzati per scopi militari avanzati e per “commettere abusi sui diritti umani”, secondo il BIS:
L’annuncio di questi controlli ad ampio spettro rappresenta una importante notizia ed è stata coperta dal The New York Times, The Washington Post, The Financial Times, ecc.
Una delle sezioni più importanti dei controlli allargati sulle esportazioni include regole più severe per 28 aziende già presenti nella Lista delle entità, inclusa Dahua ma non Hikvision:
Dahua (e Hikvision) sono state aggiunte alla Lista delle entità nell’ottobre del 2019 per via degli abusi sui diritti umani commessi nello Xinjiang, cosa che ha pesantemente impedito alle ditte statunitensi di vendere tecnologia americana a queste aziende.
Queste ultime sanzioni hanno il preciso scopo di impedire alle aziende della RPC di ottenere “articoli prodotti all’estero” che non erano precedentemente soggetti alle Regole di Amministrazione delle Esportazioni (EAR).
Ciò serve ad assicurare che le 28 entità non possano ottenere tecnologia che è stata prodotta al di fuori degli Stati Uniti ma realizzata utilizzando componenti e software americani, perché “molte parti e componenti di supercomputer e software basati su tecnologia statunitense non sono prodotti negli Stati Uniti”, secondo il BIS.
Ragionamento potenziale: Sorveglianza, coinvolgimento militare
Il BIS non ha spiegato chiaramente perché ha incluso Dahua nella lista. Ha affermato che “alcune” aziende tra le 28 in elenco “stanno sviluppando dei supercomputer che si ritiene verranno usati per attività legate alle esplosioni nucleari”, mentre altre sono coinvolte nella “progettazione di tecnologie invisibili, aerei spaziali, missili ipersonici, e altre applicazioni militari inclusa la progettazione di armi nucleari”.
È possibile che Dahua sia stata inclusa nella lista per ragioni militati, dato che il Dipartimento della Difesa l’ha definita un’Azienda Militare Cinese (senza fornire prove specifiche). Tuttavia, queste ultime sanzioni hanno come oggetto specifico l’industria della sorveglianza, citando la produzione nella RPC di “strumenti di sorveglianza con IA” che “monitorano, tracciano e sorvegliano i cittadini”.
Dahua può essere stata quindi inclusa per ragioni militari, per ragioni legate ai diritti umani/sorveglianza, o per entrambe le ragioni. L'effettivo indirizzo di Dahua sulla lista era quello del suo quartier generale globale a Hangzhou e dei due uffici Dahua nello Xinjiang:
Ciò farebbe pensare che le preoccupazioni relative alla sorveglianza degli uiguri hanno avuto un ruolo (se non l’unico ruolo) nella decisione, dati la fornitura di Dahua di ‘avvisi uiguri’ e i suoi grandi affari con la polizia dello Xinjiang:
Anche se Hikvision non è stata interessata da queste ultime sanzioni, numerose altre aziende di sorveglianza della RPC sono state colpite da esse, tra cui: Yitu, SenseTime, Megvii e Intellifusion.
Le altre entità non di sorveglianza aggiunte sono in gran parte legate ai settori della difesa e dei supercomputer/semiconduttori della RPC, ad esempio sette centri nazionali di supercomputer e la National University of Defense Technology, un'università militare.
Ciò ostacolerà ulteriormente la capacità di Dahua di ottenere qualsiasi dispositivo avanzato per la produzione di chip o computer, anche se prodotto al di fuori degli Stati Uniti. La situazione mostra anche che Dahua rimane fermamente nel mirino del governo degli Stati Uniti, potenzialmente per ragioni legate non solo alle violazioni dei diritti umani ma anche a presunti legami militari con la RPC. Le scorse sanzioni - es. il divieto NDAA, il divieto FCC e la Lista delle Entità - hanno sempre visto Dahua e Hikvision sulla stessa barca; questa è la prima volta che Dahua viene isolata.
Oggi, le azioni di Dahua sono scese al massimo legale (10%) durante l'orario di negoziazione della RPC:
Le azioni di Dahua sono ora in calo di oltre il 50% per l'anno:
Ciò significa che sono scese a livelli mai visti dal 2015, ovvero 8 anni fa.
Dahua non ha risposto alle richieste di commenti di IPVM. Dahua ha ripetutamente e chiaramente negato qualsiasi influenza da parte del governo cinese, affermando sul suo sito Web che "non siamo di proprietà del governo o diretti da esso" ma "un’azienda del settore privato" e dicendo alla FCC che "noi serviamo i nostri azionisti, clienti e dipendenti - non gli interessi di alcun governo".
(L’amministratore delegato di Dahua ha in precedenza dichiarato "Segui sempre il Partito" e China Mobile, di proprietà dello stato, ha acquisito il 10% di Dahua l’anno scorso.)
Se Dahua risponde, aggiorneremo questo post.
Il media di stato della RPC Global Times ha accusato gli Stati Uniti di aver lanciato un "selvaggio attacco al libero mercato":
Inoltre, il portavoce del Ministero degli Affari Esteri della RPC, Mao Ning, ha accusato gli Stati Uniti di voler “conservare la loro egemonia scientifico-tecnologica, abusando delle misure di controllo sulle esportazioni per bloccare arbitrariamente e ostacolare l'impresa cinese".
Va notato che nell’ultimo decennio il governo della RPC ha sistematicamente escluso prodotti tecnologici non prodotti nella RPC nelle sue stesse reti, adducendo ragioni di sicurezza nazionale.Un senatore statunitense attualmente in carica ha invocato l’applicazione delle sanzioni Magnitsky su Hikvision, come conseguenza di un recente rapporto delle Nazioni Unite in tema di diritti umani.
Di recente, il principale ente delle Nazioni Unite dedicato ai diritti umani ha definito la sorveglianza dello Xinjiang "altamente invasiva" e parte di potenziali crimini contro l’umanità. Hikvision si sta preparando per le sanzioni Magnitsky, anche se resta poco chiaro se la Casa Bianca le imporrà effettivamente.
Se più politici cominciano a invocare esplicitamente le sanzioni Magnitsky su Hikvision, ciò aumenterà il rischio che queste potenti sanzioni vengano imposte, terminando la storia di Hikvision USA e sferrando un notevole colpo alle vendite estere di Hikvision.
In questo post, IPVM esamina questi commenti e le loro potenziali conseguenze.
Il 21 settembre il senatore degli Stati Uniti Rick Scott (R-FL) ha scritto all’ambasciatore americano presso le Nazioni Unite (Linda Thomas-Greenfield) dicendo che il recente rapporto delle Nazioni Unite in tema di diritti umani sullo Xinjiang rappresenta "una scoperta autorevole che richiede una risposta":
Scott ha rivolto a Thomas-Greenfield sette domande, in modo che gli Stati Uniti “ritengano Pechino responsabile del suo genocidio", tra cui "cosa stai facendo per supportare le sanzioni del Magnitsky Act contro le aziende come Hikvision":
Per ulteriori informazioni sul rapporto delle Nazioni Unite, leggi l’articolo di IPVM: Nazioni Unite: La sorveglianza nello Xinjiang è "altamente invasiva", parte di possibili crimini contro l’umanità.
L’Ufficio statunitense delle Nazioni Unite non ha ancora risposto pubblicamente alla lettera di Scott, anche se ha reagito al rapporto statunitense sullo Xinjiang affermando che il documento “conferma le atrocità e le violazioni dei diritti umani" commesse nello Xinjiang. IPVM aggiornerà questo post se/quando i rappresentanti statunitensi alle Nazioni Unite rilasceranno una risposta.
Le sanzioni Magnitsky vanno molto oltre rispetto alle attuali sanzioni del NDAA, della Lista delle entità e relative agli investimenti che limitano l’utilizzo di dispositivi Hikvision all’interno degli Stati Uniti e impediscono all’azienda di ottenere tecnologie e capitali statunitensi.
Invece, le sanzioni Magnitsky impedirebbero a Hikvision di compiere qualsiasi transazione con persone e aziende statunitensi, congelando tutti i suoi asset americani. Ciò segnerebbe la fine di Hikvision USA, sostanzialmente obbligando altri Paesi e aziende a scegliere tra fare affari con Hikvision o con gli Stati Uniti, sferrando un notevole colpo alle loro operazioni globali.
Nel maggio del 2022, il Financial Times ha riportato che gli ufficiali statunitensi stavano considerando queste sanzioni su Hikvision, anche se “non è stata ancora presa una decisione definitiva”. Da allora, non ci sono stati aggiornamenti degni di nota riguardo questa decisione, ma Hikvision ha affermato ad agosto che si sta preparando per le sanzioni in maniera preventiva, riducendo la sua esposizione al dollaro americano e il suo inventario in stock.
I politici statunitensi hanno già invocato le sanzioni Magnitsky una volta: una lettera del settembre 2018 firmata da 17 membri del Congresso indicava Hikvision e Dahua come potenziali obiettivi delle sanzioni Magnitsky:
IPVM all’epoca si occupò di questi sviluppi, ma Hikvision non fu mai sanzionata in questo modo e, da allora, i politici statunitensi non hanno più esplicitamente invocato le sanzioni Magnitsky per l’azienda, secondo le analisi di IPVM.
Il rischio per Hikvision è che altri politici statunitensi si uniscano all’appello del Senatore Scott per l’applicazione delle sanzioni Magnitsky, aggiungendo ulteriore pressione sull’amministrazione Biden. Nonostante non ci siano segnali che ciò possa accadere nell’immediato, rimane comunque una possibilità, specie considerando l’importanza del rapporto delle Nazioni Unite che dimostra i continui gravi abusi dei diritti umani nello Xinjiang.
Hikvision non ha risposto alla richiesta di commenti da parte di IPVM. Nel caso dovesse farlo, vi aggiorneremo.